sabato 17 maggio 2014

IL PAVIMENTO PELVICO E IL SUO PROFONDO SIGNIFICATO






Il pavimento pelvico e' il nostro primo rifugio, e' la SEDE della nostra VITA.
Molti non conoscono le sue immense funzioni e le sue molteplici potenzialita'.
Eppure il nostro essere si forma proprio tra le sue strutture, ci trasmette forza vitale, ci protegge dal pericolo, ci accoglie e sostiene, ci culla, ci nutre, si espande per permetterci di crescere e quando e' il momento giusto ci spinge fuori per compiere il nostro PRIMO RESPIRO.
I Giapponesi chiamano il ventre "hara" indicando anche la qualita' di una persona centrata in quel punto ovvero equilibrata sia dal punto di vista FISICO sia PSICOLOGICO.
La mancanza di contatto con questo centro vitale diventa fonte di squilibrio generando ansia e insicurezza.
Durckheim affermava che "Quando un uomo possiede hara, ha la FORZA e la PRECISIONE necessarie per compiere AZIONI che altrimenti non gli sarebbero MAI possibili, nemmeno con la tecnica più perfezionata, l'attenzione più intensa o la forza di volontà più determinata. Solo ciò che è fatto con hara riesce pienamente"(Kalfried Durckheim, Hara, the vital centre of man, George Allen & Unwin, Londra 1962).
Questa affermazione mi ha fatto subito pensare all'azione piu' potente da compiere con hara:  il PARTO.
Ecco quindi l'importanza di conoscere il nostro IO piu' profondo che e' vita e DONA vita.
Conoscere il nostro pavimento pelvico ci permette di avere il controllo della nostra intimita', dei nostri visceri, del nostro piacere sessuale, delle nostre emozioni, delle nostre paure.
Capirne le funzioni ci facilita per riprendere consapevolezza e coscienza del nostro corpo e della nostra mente e di come questi due elementi debbano esprimersi all'unisono.
I principali disordini del pavimento pelvico ( incontinenza urinaria e fecale, prolasso degli organi pelvici, sindrome della vescica iperattiva, sinergie patologiche, ipotonia muscolare, dispareunia...), in assenza di specifiche patologie, si manifestano a causa di una ridotta capacita' a rilassare, rinforzare, tonificare, sensibilizzare le sue strutture.
L'acquisizione di percezione e conoscenza del suo significato piu' profondo ci permette di avere un RUOLO ATTIVO nella gestione delle sue potenzialita' ed evitarne anche le ripercussioni psicologiche che ne conseguono.

mercoledì 14 maggio 2014

Il MOVIMENTO in GRAVIDANZA e' SALUTE !





La gravidanza è un momento particolare della vita delle donne che porta a notevoli cambiamenti fisiologici e psicologici scatenando spesso comportamenti sedentari e / o bassi livelli di attività fisica. Tali comportamenti sono stati associati ad un elevato rischio di diabete gestazionale, ipertensione indotta dalla gravidanza, aumento di peso gestazionale, e il rischio a lungo termine di sviluppare sovrappeso / obesità, diabete di tipo II e malattie cardiovascolari  (United States (US) Department of Health and Human Services [USDHHS], 2008). 
Recenti dati epidemiologici raccolti dalla National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) indica che solo il 15% delle donne incinte soddisfa le raccomandazioni americane di svolgere almeno 150 minuti di moderata attivita' fisica alla settimana (Evenson & Wen, 2010b; USDHHS, 2008).
Una recensione pubblicata dal National Institutes of Health invita tutti i PROFESSIONISTI SANITARI a PROMUOVERE l'ATTIVITA' FISICA PRIMA, DURANTE E DOPO la GRAVIDANZA, in assenza di complicanze medico-ostetriche.
L'articolo esamina gli studi scientifici presenti in letteratura prenatale e le linee guida inerenti l'attivita' fisica in gravidanza, prestando attenzione alla salute materna e del feto.
Diversi studi epidemiologici, effettuati su donne incinte  che hanno continuato un programma di esercizi di intensità moderata-alta e donne sedentarie che l'hanno ridotta o interrotta, hanno dimostrato che l'attivita' fisica NON ha effetti nocivi sull'esito della gravidanza come rischio di basso peso alla nascita, parto prematuro, o aborto. Inoltre, hanno evidenziato come,invece, l'attivita' fisica riduca il rischio di complicazioni  come la preeclampsia e il diabete mellito gestazionale. 
Per questo l' American Congress of Obstetricians and Gynecologists nel 2002 ha pubblicato le linee guida aggiornate che promuovono l'attivita' fisica moderata per almeno 30 minuti nella maggior parte dei giorni della settimana in assenza di complicazioni (). Anche il United States Department of Health and Human Service (USDHHS) nel 2008 ha pubblicato le linee guida sull' attivita' fisica per gli americani, raccomandando 150 minuti di attivita' fisica moderata durante la settimana in assenza di complicanze medico-ostetriche. E' importante evidenziare che le linee guida internazionali sono coerenti con le raccomandazioni degli Stati Uniti.
E' stato chiesto ad ACOG di aggiornare le loro linee guida del 2002 per definire una maggiore specificità riguardo il dispendio energetico settimanale da raggiungere, nonché chiarire l'impatto della moderata attivita' fisica prenatale sui risultati di salute materno / infantile. Inoltre, alla luce della crescente epidemia di obesità in tutto il mondo, viene sottolineata anche l'importanza ad aggiornare orientamenti specifici per affrontare i problemi che circondano l'obesità in gravidanza. In particolare, recenti scoperte indicano che l'esposizione del feto in utero ad obesità materna, o con un eccessivo aumento di peso gestazionale, e anormale tolleranza al glucosio, influenza criticamente il rischio di una successivo sovrappeso / obesità nella prole.
Risulta quindi fondamentale creare linee guida con pogrammi mirati di esercizio fisico per le donne in gravidanza in sovrappeso con l'obiettivo di ridurre l'impatto intergenerazionale di obesità (Mottola, 2009).
Dallo studio e' emerso quanto i fattori personali, sociali e ambientali influenzino la scelta a svolgere attivita' fisica in gravidanza percio' risulta importante pianificare e programmare  specifici interventi che seguano un modello socio-ecologico multi-livello, al fine di facilitare il cambiamento comportamentale e promuovere l'attivita' fisica prenatale.
Inoltre, le donne incinte devono essere INFORMATE correttamente e accuratamente dai medici, dai fisioterapisti e dagli operatori sanitari, riguardo i pro e i contro a svolgere attivita' fisica nel loro singolo caso specifico, e devono essere GUIDATE e MOTIVATE ad abbattere le barriere personali e socio-ambientali, fornendogli le risorse,le strategie, le facilitazioni adeguate al fine di modificare positivamente l'atteggiamento comportamentale e promuovere la SALUTE!